(b)Eat

Smetti di abbuffarti di pensieri giudicanti, abbandona il braccio di ferro fra desideri e volontà e fai pace con il cibo.

(b)Eat è un percorso gratuito di riflessioni e brevi esercizi di meditazione ispirati alla mindfulness, che ti aiuta a introdurre nelle tue abitudini alimentari una strategia che ai frustranti meccanismi di autocontrollo della mente preferisce l’innata capacità di autoregolazione del corpo.

Se sei approdatə qui arrivando dal test sulle sette abilità del mangiatore consapevole, son certa tu abbia notato alcune cose della relazione che hai col tuo corpo e col cibo a cui non hai mai prestato attenzione, o comunque non considerato in relazione al vivere in consapevolezza.

Se, invece, sei giunto qui per altre vie, ti consiglio di dedicare qualche minuto al test, perché è uno strumento che, pur nella sua essenzialità, è in grado di donarti un prezioso primo seme di consapevolezza su quelli che sono i pensieri, le emozioni e i comportamenti che più di altri rendono conflittuale la tua relazione col cibo.

Fino ai tre anni di età, mangiavi quando avevi fame, e ti fermavi quando ti sentivi soddisfattə.

Mangiare era semplice e naturale proprio come il respirare: a guidare i tuoi appuntamenti col cibo, era la saggezza innata del tuo corpo.

Poi a un certo punto tutto è cambiato. Il mangiare da semplice e naturale che era, ha iniziato a diventare motivo di confusione e frustrazione. Improvvisamente, la tua vita ha iniziato ad essere costellata da una serie più o meno eterna di regole sul cosa dovresti e non dovresti mangiare; il tuo corpo dall'essere alleato si è tramutato in nemico, e il cibo è diventato fonte di ansia e stress.

Cosa pensi del tuo corpo?

Il tuo corpo troppo largo, troppo piatto, troppo, non ha più voce in capitolo e quando si tratta di decidere quando iniziare e quando finire di mangiare, si defila. Ora a farla da padrona è la tua mente con tutti i suoi giudizi e le sue ossessioni di controllo:

• cosa dovrei mangiare?

• perché non riesco a essere disciplinatə con il cibo?

• qual è la dieta giusta?

• com'è che tutti gli altri non hanno problemi con il cibo e invece io sì?

Un chiacchiericcio mentale che non solo ti disconnette dal tuo corpo, ma ti disconnette anche dagli altri, impedendoti di godere del presente e di vivere una vita gioiosa.

Fino a che la relazione con il tuo corpo e col cibo si reggerà sull'autocontrollo, la tua mente non potrà che essere pressata da divieti e doveri, da giudizi su ciò che è bene e su ciò che è male mangiare. Ed è così che deciderai cosa, quanto, quando e con chi mangiare: tutto in funzione del vissuto emotivo che questi pensieri generano. Un vissuto emotivo che spesso si manifesta attraverso ansia, sensi di colpa, rabbia, tristezza, apatia e frustrazione.

(b)Eat ti introduce a un approccio al cibo che all'autocontrollo sostituisce l'autoregolazione, e che all'estenuante esercizio di volontà sostituisce il costante ascolto dei reali bisogni del tuo corpo.

Con riflessioni ed esercizi ispirati ai principi della mindfulness, (b)Eat ti aiuterà a:

  • prendere consapevolezza dei pensieri che ti portano a mangiare anche quando non hai fame, o che ti spingono a mangiare più di quanto il tuo corpo richieda

  • riconoscere e iniziare a mettere mano (e saggezza) ad alcune delle abitudini poco sane che ti portano a mangiare in modo inconsapevole

  • smettere di riempire i buchi allo stomaco scavati dalle emozioni difficili e cominciare a nutrire le tue emozioni felici

  • sviluppare l'assertività e quindi la capacità di riconoscere ed esprimere le tue vere esigenze

  • vivere i momenti di convivialità con presenza e piacere

 

Come funziona (b)Eat

Lasciandomi semplicemente il tuo nome e il tuo indirizzo email, per sedici giorni (b)Eat consegnerà alla tua casella di posta, e mi auguro anche alla tua consapevolezza, un nuovo bit di informazione.

Eccoti i mattoncini del (b)Eat, sedici bit che formano quella che si dice una word, una parola.

Questi sedici bit vogliono riportare nella tua vita la parola che da troppo tempo hai smesso di usare quando ti rivolgi a te stessə: AMORE.

 

Quali temi affronteremo insieme

  • Perché l’amore?

    Solo rivolgendoti a te stessə con parole e sguardi amorevoli potrai permettere a quella sofferenza senza nome che caratterizza i tuoi incontri con il cibo di venire finalmente riconosciuta, accettata e abbracciata.

  • Cosa vuol dire essere consapevoli

    Facciamo chiarezza sul principio cardine attorno a cui si sviluppa l'intero (b)Eat. Cos'è la consapevolezza? Come si fa ad essere consapevoli? E consapevoli di cosa?

  • L'esercizio della consapevolezza

    Avviciniamoci alla meditazione strutturata, ossia a quella forma di meditazione che prevede l'uso di una tecnica, e che è pensata per diventare un rituale quotidiano.

  • La fretta: pessima consigliera

    Viviamo in un'era tecnologica che ci permette di risparmiare sempre più tempo: l'auto ci fa arrivare prima di una camminata; internet ci permette di fare la spesa in un clic; il microonde scalda il nostro cibo in pochi istanti.

    E cosa ne facciamo del tempo risparmiato?

  • Il multitasking: un’abitudine da abbandonare

    Una tendenza tipica della nostra quotidianità frenetica è quella di fare più cose allo stesso tempo, ma la ricerca scientifica ci dice che dividere l’attenzione in due compiti può effettivamente interferire con il mindful eating.

  • Le voglie irrefrenabili

    Le voglie irrefrenabili fanno il paio con i divieti che si protraggono a lungo nel tempo, e ci parlano di una relazione con il cibo basata sull'affidarsi a prescrizioni esterne, come può essere una dieta ipocalorica che usualmente impone divieti su alcuni cibi o addirittura intere categorie di cibi.

  • Lontano dagli occhi, lontano dallo stomaco

    Credo che ti sia capitato di notare come la vista del cibo ti faccia salire all'istante l'acquolina in bocca; e questo anche se è da poco che hai finito di mangiare e quindi di certo non sei affamatə. Vergognoso o innato?

  • L’insaziabile fame del cuore

    La fame del cuore ha ben poco a che vedere con il tuo stomaco e tanto a che vedere con il tuo bisogno di accettazione. È una fame che si ciba di conferme che non saziano mai; e quando queste conferme non arrivano, ci pensa il cibo.

  • Ma è davvero fame?

    Tutti quanti nasciamo con la capacità innata di valutare il nostro grado di fame. Se ti è capitato di dar da mangiare a un bambino, sai cosa significhi. Poi però nel corso della vita la solfa cambia. Perché? C’è modo di recuperare la saggezza perduta?

  • Impara a fare la spesa consapevole

    Fare la spesa con attenzione e presenza, prendendoti il tempo per scegliere cosa vuoi veramente, non solo ti farà risparmiare denaro, ma ti aiuterà anche a godere di più di quel che mangi e a non mangiare più di quanto realmente hai voglia.

  • Sviluppa l’assertività

    Da che nasciamo la nostra vita è relazione. Dai tre anni in poi, iniziamo a capire cosa pensano gli altri, e così nella nostra mente non esiste più soltanto ciò che sentiamo e desideriamo noi, ma ci sono anche le aspettative degli altri su di noi, e questo complica i giochi rendendoli spesso difficili. C’è modo di semplificarli?

  • Buono o cattivo per chi?

    Viviamo in un'era in cui siamo costantemente sottoposti a un bombardamento mediatico che divide il mondo in buono e cattivo. Ognuna delle etichette che il mondo là fuori ci suggerisce, persino la più autorevole, va vagliata con il nostro personalissimo e unico punto di vista, ossia quello dettato dai bisogni del nostro corpo.

  • Stop ai giudizi

    Il giudizio intrappola noi e il mondo che ci circonda in definizioni statiche, quando in realtà nulla è statico e tutto è in movimento. Quando pensi "Sono grassə", oppure "Sono sbagliatə", intendi che lo sei in questo momento o lo consideri un carattere che ti identifica, ieri oggi domani e per sempre?

  • Accettare fa rima con pazientare

    Passare dal considerare il tuo corpo un'appendice scomoda da bistrattare, al guardarlo con gratitudine come prezioso alleato in grado di donarti piacere, è una trasformazione profonda che non può avvenire dall’oggi al domani e che richiede di coltivare il rispetto e la pazienza nei confronti di ciò che è.

  • L’effetto valanga del «Ormai ho sgarrato»

    L'«Ormai ho sgarrato» è frutto di un dialogo poco felice tra il tuo genitore interno che ti controlla dicendoti “Non devi mangiarlo”, e il tuo bambino interiore che urla ”Lo voglio!!!”. Tra i due litiganti vince la tentazione e tu ti ritrovi ad azzannare l'ambita preda, dicendoti: “Ormai ho sgarrato, tanto vale continuare”. C’è modo di cambiare copione?

  • Quanto amore!

    Un’ ultima proposta di esercizio di consapevolezza per aiutarti a mettere i frutti di questo percorso in dispensa.

(b)Eat è uno dei prodotti della mia personale ricetta professionale, i cui ingredienti fondamentali sono scienza e coscienza.

La mia formazione e le mie esperienze di evoluzione personale (se ne sei curioso dai un'occhiata qui) mi hanno portata a credere che solo nell'incontro fra scienza e spiritualità (che qui intendo spogliata di ogni significato religioso) possiamo cogliere la nostra essenza, e dunque la nostra cura.

(b)Eat, nella sua ispirazione ai principi della mindfulness, realizza proprio questo incontro, favorendo la riconnessione mente-corpo mediante l'uso di pratiche meditative a cui la scienza ha ampiamente riconosciuto importanti benefici per la nostra salute psicofisica.


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Ogni settimana la tua dispensa si arricchirà di una nuova consapevolezza senza data di scadenza

 

Sono Manuela Isabello, educatrice mentalimentare, laureata in Psicologia, facilitatrice di mindful eating, con una specializzazione in Culinary Medicine. Nella mia cassetta degli attrezzi trovi anche: EFT, coerenza cardiaca, ipnosi regressiva. E tutto questo lo metto a disposizione per il tuo viaggio.