Identikit mentalimentare della ferita da tradimento
Come stai a fiducia nel prossimo?
Se andavi pazzə per tuo padre, se sei donna, o tua madre, se sei uomo, e nei primi anni della vostra storia lui (lei) non ha mantenuto una promessa fatta, o in un qualche modo ha tradito te o l’altro genitore, ecco che ci sono tutte le premesse per cui nella tua vita la fiducia sia merce rara.
Quante volte i genitori non mantengono le promesse? Tante, ma di certo non per mancanza di amore nei nostri confronti. È la vita che, per esempio, all’improvviso può portarli lontano da noi per lavoro, magari anche solo per un po’.
Ma quel po’ – che si tratti di un mese, una settimana o anche solo un giorno –, noi possiamo viverlo come un tempo interminabile, un’eternità in cui siamo paralizzatз dal terrore e lividз dalla rabbia.
Il terrore – profondo –, di non riavere mai più quell’amore nella nostra vita. La rabbia – infinita –, per questa pugnalata al cuore che non ci saremmo mai e poi mai aspettatз di ricevere dal nostro Dio in terra. Che delusione!
E tutto questo non è ancora nulla se confrontato al dolore che si può provare per un genitore che abbandona noi e la nostra famiglia per un nuovo amore o per lasciare questa terra.
Questo primo dolore resta scritto nelle nostre cellule, ci marchia a fuoco, ci ricorda che dell’altro sesso noi non ci si possiamo proprio fidare, e così, senza neanche accorgercene, buona parte del nostro pensare, dire e fare si ritrova ad esser pilotato da un unico fondamentale bisogno: salvarci da un nuovo tradimento.
La ferita da tradimento, come ogni altra ferita, ha dalla sua (che non vuol dire dalla nostra) un preciso armamentario per (illuderci di) salvarci dal dolore.
Di già che non possiamo fidarci di nessuno, ci consiglia innanzitutto di controllare tutti.
Se sei fra coloro che soffrono della ferita da tradimento, nulla di ciò che fai è per caso.
Come succede a chi soffre per la ferita da abbandono (abbandono e tradimento sono due ferite che spesso vanno a braccetto), ti rendi utile, dicendoti che stai offrendo il tuo aiuto all’altrə, ma in realtà il tuo intento profondo è quello di vincolare l’altra persona a te per sentirti più al sicuro. Se così non fosse, non ti altereresti tanto con chi non ritiene di aver bisogno del tuo soccorso.
Tutto deve procedere come dici tu, con i tuoi tempi e i tuoi modi. O si è con te o si è contro di te.
La seduzione non basta per ottenere ciò che vuoi? Poco male, c’è pur sempre il ricatto. Urli rabbiosamente: «Mi uccido», ma poi, fortunatamente, anche tu non mantieni tutte le promesse, e non lo fai.
Sei tremendamente gelosə. In effetti, a ben pensarci, un convivente inseparabile te lo sei conquistatə: il sospetto.
Il tuo compagno si sta facendo la doccia e il suo cellulare è lì sul comodino, lontano da occhi indiscreti – a meno dei tuoi, ma i tuoi non sono mai indiscreti, sono semplicemente attenti –, e senza password. È o non è un invito del destino? Ovvio, e così ecco che… taaaac, in trenta secondi ti fai tutte le chat di whatsapp che ti erano rimaste da leggere… da ieri.
Immagini sempre che ci sia qualche sotterfugio da stanare, e ti ripeti nel giochino del gatto con il topo. Fino a che il topo non si stufa di farsi inseguire dalle tue accuse e ti molla per un altrə.
Non c’è che dire, un lavoro certosino: non avresti potuto fare di meglio per garantirti quello che più temevi!
Anche in cucina non scherzi in quanto a controllo, soprattutto se non sei tu ai fornelli: aggiungi sale, pepe, spezie, semi, e zucchero perché, in un modo o nell’altro, ci devi sempre mettere del tuo.
Se sei particolarmente assortə in un qualche compito che ti interessa, puoi anche dimenticarti di mangiare e dirti che per te non è importante il cibo, ma se decidi di mangiare, all’opposto, tendi ad esagerare.
Il tuo bisogno di gestire tutto e tutti ti porta a mangiare distrattamente, anche perché il momento dei pasti può rivelarsi un’ottima occasione per fare la predica ai tuoi figli o al partner per tutto quello in cui ti hanno delusə.
Mangi compulsivamente, guidatə da un senso di rivalsa, e così, senza che neanche tu te ne accorga, distrazione e velocità si alleano contro di te e ti portano a mangiare ben più del necessario, e senza neanche troppo piacere.
Se ti ci rivedi pienamente in quanto ho detto fin qui, sappi che la Bourbeau ti direbbe che (non sempre, ma spesso) indossi la maschera del controllore.
Se invece ci ho preso abbastanza ma hai qualche dubbio, poiché il corpo è fedele riflesso di ciò che accade in noi, ti lascio qui sotto il ritratto del controllore (ritratto che è tanto più fedele quanto più è profonda la ferita).
Il corpo del controllore esibisce forza e potere. Nell’uomo, le spalle sono più larghe delle anche; nella donna, al contrario, le anche sono più larghe e più forti delle spalle. Il petto è in fuori e il ventre è rotondo.
Ti riconosci in tutto questo? Se sì, sai anche, a tue spese, quanto poco benessere porti alla tua mente e al tuo corpo tutto questo spenderti in controllo di ciò che c’è fuori di te.
Questo ossessionarti per il tradimento altrui ti rende vulnerabile e ciecə alle mancanze che tu per primə hai nei tuoi confronti: per quanto assurdo possa sembrarti, sei innanzitutto tu che, non prestando attenzione ai tuoi bisogni per correre continuamente dietro a ciò che fa l’altrə, tradisci te stessə.
E allora ti chiedo: c’è qualcosa che puoi fare nella tua quotidianità per iniziare ad accettare il rischio di venir traditə, e poter così finalmente liberare te e gli altri dalla gabbia del controllo?
Vuoi lavorare sulla tua ferita da tradimento?
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Questa settimana nel Dispensario trovi: un suggerimento per goderti i tuoi pasti sempre più liberə dal controllo e una lettura che ti aiuterà a trasformare il tuo dolore da tradimento.