Piuttosto che non far niente… mangio!

Per chi ha costantemente bisogno di essere occupatə o si sente annoiatə, mangiare potrebbe sembrare un’attività che impegna e che quindi fa sentire meglio.

Trovare il cibo, pensare a cosa vogliamo mangiare, prepararlo e riordinare chiede molta energia, e ci sembra che queste azioni siano gratificanti e riempiano il nostro tempo.

Ma visto che – come non mi stancherò mai di ripetere –, il cibo non può che saziare i bisogni dello stomaco e nulla può fare per i nostri buchi emotivi, se non ingigantirli, credo che per un mangiatore consapevole fare amicizia con la noia sia cosa assai buona.

È innegabile: la noia può farci sentire irrequieti. Viviamo in un mondo votato al fare, in cui siamo abituati a consumare pressochè costantemente un qualcosa – che se non è cibo sono informazioni –, e allora certo che non appena calano gli stimoli esterni, ci sembra che qualcuno abbia premuto il pulsante di pausa nelle nostre vite.

Ma se imparassimo ad accogliere la noia anziché fare di tutto per combatterla ed eliminarla? Potremmo scoprire che quell’inquietudine, se accettata e attraversata, porta con sé una preziosa risorsa che ci avvicina al tanto anelato benessere.

I benefici della noia

Ecco i benefici che il concedersi di vivere di tanto in tanto la noia può donare al nostro cervello e alla nostra socialità:

  • La noia ci porta ad avere la mente che vaga, e fare delle soste qua e là in questo stato aiuta la nostra memoria.

  • Quando la nostra mente è a riposo, per esempio quando siamo annoiati, si attiva una particolare rete di aree cerebrali detta default mode network e l’attivazione di questa rete neurale fa succedere un sacco di belle cose nel nostro cervello. Per esempio, si consolidano i ricordi e si riflette sulle lezioni apprese: il cervello interpreta gli scenari e applica ciò che è stato appreso e come potrebbe essere utilizzato in futuro. Inoltre, quel passare il tempo a pensare a se stessз e agli altri, influisce positivamente sulla nostra percezione emotiva, sull’empatia e sulla moralità.

  • Le persone annoiate spesso sono alla ricerca di coinvolgimento significativo e questo può tradursi nel desiderio di aiutare gli altri.

  • La noia sprona la creatività: vi sono studi che hanno dimostrato che non solo lo stato di noia facilita l’entusiasmo e l’attenzione verso gli stimoli che vengono a interromperlo, favorendo la creatività, ma anche che quanto più lo stato di noia è intenso, tanto più la creatività ne trarrà guadagno.

Ma perché se la noia è così ‘fit’ noi la rifuggiamo?

Perché quel vagare della mente annoiata senza uno stimolo specifico su cui concentrarsi, come ho accennato sopra, ci porta a pensare a noi stessз, cosa che spesso coincide con il ritrovarci di fronte ai nostri demoni, da soli. E tutto questo può essere motivo d’ansia, soprattutto per chi all’ansia è particolarmente predisposto.

Ecco allora che – come dice John Eastwood, autore di un importante articolo sulla teoria della noia –, la noia non è piacevole, e cerchiamo di sradicarla il prima possibile assumendo comportamenti distruttivi come il gioco d’azzardo, gli eccessi alimentari e l’abuso di sostanze.

Secondo questo autore, il problema è che interagiamo in modo passivo con gli stimoli dell’ambiente, che, detto in soldoni, vuol dire che ci aspettiamo che sia il mondo là fuori a darci la soluzione. Eastwood infatti afferma: «Ci diciamo “Sono annoiatə, allora accendo la TV o vado a vedermi un film ‘rumoroso’”. Ma la noia è come le sabbie mobili: più ci dimeniamo e più velocemente affonderemo.»

Facciamo amicizia con la noia

Meno ci concediamo di vivere la noia, meno il nostro cervello è attrezzato per affrontarla, e più ci dimeniamo in comportamenti inconsapevoli, come il mangiare anche senza vera fame. Comportamenti che non solo non placano la nostra ansia ma ne aggiungono dell’altra.

A volte la noia è il respiro di cui abbiamo bisogno per fare un passo indietro e scorgere dove siamo diretti.

Non è dunque sano imparare a tollerare la noia?

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Questa settimana nel Dispensario trovi: un esercizio per riempire un momento di noia con ciò che ti soddisfa veramente e una lettura per annoiarti meglio.

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