Porzione che ossessione!

Essere dei mangiatori consapevoli vuol dire lasciare la decisione di cosa e quanto mangiare al nostro corpo, e la cosa, è innegabile, non è delle più semplici da realizzare. Vero?

Non so tu, ma io ho dovuto fare un gran lavoro per arrivare ad ascoltare il mio corpo.

Ma si fa, e – come accade per ogni cammino di crescita autentica –, lo si fa innanzitutto riconoscendo da dove siamo partiti, da dove veniamo.

E quel da dove veniamo, soprattutto quando abbiamo una relazione non troppo serena con il cibo e con il nostro corpo, è non di rado un mondo interamente governato dalla mente.

Si pensa che se non ci fosse la mente a dare un po’ di contenimento e di ordine con le sue regole dietetiche, chissà il corpo a cosa non si lascerebbe andare.

E così gli incontri con il cibo più che un’occasione per domandarsi ciò che si vuole: «Di che cosa ho voglia ora? Ne ho ancora voglia?», sono motivo di confrontarsi con : «Quanto ne posso mangiare? Sarà troppo? Sarà poco?», dove quel “troppo” e quel “poco” sono fissi e immutabili.

Non ho di certo l’ambizione di farti virare verso la fiducia cieca nei segnali del tuo corpo – sarei presuntuosa e poco rispettosa della storia che ti porta a essere qui –, ma il desiderio di gettare un semino di flessibilità per aiutarti a muoverti sempre più verso i tuoi reali bisogni, questo sì che ce l’ho. E me lo esaudisco.

In particolare, credo che per autorizzarti ad ascoltare ciò che ti dice il corpo in merito alla sua fame e sazietà, innanzitutto è necessario che tu riveda un concetto che il mercato delle diete trasmette spesso in modo inappropriato: il concetto di porzione.

Come afferma Camilla Bendinelli, dietista, laureata magistrale in Scienze della nutrizione umana: “Fissarsi su una data grammatura a priori, identica ogni giorno, non aiuta a costruire una alimentazione adatta alla propria personale e dinamica esigenza” (La guida meno schemi, p.108).

Possiamo usare la porzione standard per metterci in prigione oppure per imparare qualcosa di nuovo di noi.

Quando, per esempio, la nostra alimentazione è limitata a pochi cibi, ecco che la porzione consigliata dal professionista può aiutarci a ‘fare amicizia’ con cibi nuovi e prendere confidenza con un’abitudine salutare. Abitudine che tale rimane, salutare, se usiamo saggiamente questa porzione standard come un semplice riferimento di massima, da mettere alla prova della nostra esperienza personale.

Per andare oltre i propri limiti in modo rispettoso e sostenibile è importante stare sulla soglia di tali limiti, né troppo sotto né troppo sopra, perché solo così si progredirà in modo sano verso l’obiettivo. E questo vale sicuramente anche quando parliamo di inserire nuovi alimenti nella nostra dieta: rispetto alla porzione prescritta, oggi lascio nel piatto quel che sento essere per me troppo, e chissà, domani potrei volerne invece aggiungere un po’. Sia mai che il piacere ritorni a fare la sua parte!

Opposta situazione in cui possiamo imparare qualcosa di noi dalle porzioni, è quando un professionista della nutrizione ci dice di ridurre una qualche porzione: noi siamo abituati a mangiare 150 grammi di pasta e quel taglio a 80 grammi è bocciato a priori.

Ma fra le tante cose da cui dipende la porzione di un qualsiasi alimento ci sono la giornata alimentare nel suo complesso e cosa accompagna quell’alimento. Allora chissà che quegli 80 grammi abbiano proprio senso con lo spuntino che ci è stato consigliato di inserire fra i pasti. Se non proviamo non potremo mai scoprirlo.

E poi ancora, ci sono altri fattori che influiscono sui nostri bisogni fisiologici, e che variano di giorno in giorno e nei diversi periodi dell’anno: per esempio, quanto siamo attivз, le nostre ore di sonno, la temperatura e le condizioni di luce, giusto per citarne alcuni.

Ma allora, non credi anche tu che darti la possibilità di fare amicizia con una porzione media sia più sano che fissarti su una porzione rigida e immutabile?

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Questa settimana nel Dispensario trovi: alcuni suggerimenti per imparare a modulare le porzioni e una lettura contenente esercizi di mindful eating utili a lasciar andare le porzioni fisse e tante altre regole impossibili da rispettare per troppo tempo.

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